30 Crediti Formativi ECM
Accreditato per tutte le professioni sanitarie
Evento Nr. 449105
Disponibile dal 03/04/2025 al 31/12/2025
L’esperienza storica ha più volte dimostrato come, nei momenti di crisi, l’ingegno e la resilienza umana trovino nuovo slancio, generando innovazione e progresso. La pandemia da COVID-19 ha rappresentato un punto di svolta per la telemedicina, settore che, pur presente dagli anni ’70 del Novecento, ha conosciuto un’accelerazione senza precedenti, divenendo uno strumento indispensabile per garantire la continuità assistenziale nel rispetto delle esigenze di distanziamento sociale.
Oggi si registrano numerosi progetti volti al potenziamento e alla diffusione della telemedicina, sia a livello internazionale che nel contesto nazionale. Sebbene, infatti, la telemedicina sia stata inizialmente concepita come una soluzione per colmare le lacune sanitarie nelle aree geograficamente isolate o carenti di strutture adeguate, il suo impiego si è progressivamente esteso a contesti urbani e a sistemi sanitari altamente sviluppati. L’adozione di strumenti di telemedicina non solo agevola la gestione delle emergenze e delle malattie croniche, ma ha il potenziale di poter contribuire anche a una migliore allocazione delle risorse sanitarie, alla riduzione dei tempi di attesa e alla limitazione dei costi operativi, aumentando l’efficienza complessiva dei sistemi sanitari.
La telemedicina si inserisce nell’ampio ambito dell’e-Health e costituisce una modalità innovativa di erogazione delle prestazioni sanitarie, fondata sull’impiego di tecnologie digitali e telematiche per consentire l’interazione tra professionisti sanitari e pazienti a distanza. Non si tratta, dunque, di una disciplina autonoma, ma di un metodo per l’erogazione di servizi sanitari, con evidenti vantaggi come l’equità di accesso alle cure, il contenimento della spesa sanitaria, la tempestività dell’intervento medico, con effetti anche sulle liste d’attesa.
Nonostante tali benefici, la diffusione della telemedicina incontra ancora significative resistenze, in particolare di natura socio-culturale. Permane, infatti, la percezione che il rapporto fiduciario tra medico e paziente necessiti imprescindibilmente della presenza fisica. Al contrario, la telemedicina può favorire una maggiore partecipazione del paziente al proprio percorso di cura, rafforzando la c.d. “alleanza terapeutica” con il medico. Tale ostacolo culturale potrà essere progressivamente superato attraverso iniziative di formazione e informazione rivolte sia ai professionisti sanitari che alla cittadinanza.
L’evoluzione tecnologica amplia costantemente le aree di applicazione della telemedicina, che oggi include il monitoraggio remoto di parametri vitali, la trasmissione di immagini diagnostiche, la refertazione a distanza, il teleconsulto specialistico, l’assistenza e la riabilitazione, la gestione delle emergenze sanitarie e persino la chirurgia robotica.
Tuttavia, restano da affrontare questioni fondamentali, tra cui la sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate a distanza. Il principio della sicurezza delle cure, sancito dalla Legge 8 marzo 2017, n. 24, deve infatti trovare piena applicazione anche nell’ambito della telemedicina. In tal senso, la Mission 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede la realizzazione di una Piattaforma Sanitaria Nazionale che potrebbe rappresentare un volano per il consolidamento della telemedicina nel nostro Paese.
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la responsabilità professionale sanitaria nell’ambito della telemedicina. Ci si interroga se tale modalità generi un regime di responsabilità aggiuntivo o peculiare rispetto all’atto medico tradizionale. Se, da un lato, la prestazione medica resta tale a prescindere dalla modalità di esecuzione, dall’altro emergono nuovi profili di responsabilità strettamente connessi alla sicurezza della prestazione, che coinvolgono: la competenza del professionista nell’utilizzo delle tecnologie telematiche; l’adeguatezza e l’affidabilità dei sistemi informatici impiegati; la sicurezza dei dati e la tutela della riservatezza ed il consenso informato specifico per la telemedicina.
Inoltre, la telemedicina determina un fenomeno di responsabilità solidale tra i diversi soggetti coinvolti nel processo assistenziale, tra cui il professionista sanitario, la struttura sanitario del servizio, il centro erogatore ed il centro servizi.
Attualmente, il quadro normativo è ancora carente di una disciplina organica della telemedicina. La Legge n. 24/2017 (c.d. Legge Gelli – Bianco) menziona tale ambito solo incidentalmente, stabilendo all’art. 7 che la responsabilità delle strutture sanitarie si estende anche alle prestazioni erogate attraverso la telemedicina. Tuttavia, appare necessaria un’azione legislativa più incisiva per regolamentare in modo chiaro e uniforme le condizioni di accesso e utilizzo di questa modalità assistenziale.
L’evoluzione della telemedicina solleva anche il tema della copertura assicurativa per le prestazioni sanitarie a distanza. Tuttavia, nell’ambito della responsabilità professionale, la risposta assicurativa è ancora frammentaria e non pienamente adeguata alle nuove esigenze. L’efficacia della copertura assicurativa dipende spesso dall’interpretazione delle clausole contrattuali e, in ultima istanza, dall’intervento del giudice.
Infine, occorre guardare al futuro ed alle innovazioni che arriveranno con l’avvento dell’intelligenza artificiale, che stravolgerà il settore sanitario, così come la maggior parte dei settori economici.
In tale contesto, risulta oggi indispensabile che tutti gli attori coinvolti, quali istituzioni, operatori sanitari, legislatori e assicuratori, cooperino per favorire il passaggio della telemedicina da una fase emergenziale e sperimentale a un assetto normativo e operativo consolidato. Solo attraverso una regolamentazione chiara e coerente sarà possibile sfruttare appieno il potenziale innovativo della telemedicina, garantendo al contempo sicurezza giuridica ai professionisti e tutela effettiva ai pazienti.
Tematiche speciali del S.S.N. e/o S.S.R. a carattere urgente e/o straordinario individuate dalla Commissione nazionale per la formazione continua e dalle regioni/province autonome per far fronte a specifiche emergenze sanitarie con acquisizione di nozioni di sistema
Acquisizione competenze tecnico-professionali
Nuovi profili di responsabilità strettamente connessi alla sicurezza della prestazione erogate a distanza e coperture assicurative
Acquisizione competenze di processo
Superare gli ostacoli socio-culturali che la telemedicina ancora incontra nella sua diffusione, rafforzando la c.d. “alleanza terapeutica” tra medico e paziente
Acquisizione competenze di sistema
Far sì che tutti gli attori coinvolti, quali istituzioni, operatori sanitari, legislatori e assicuratori, cooperino per favorire il passaggio della telemedicina da una fase emergenziale e sperimentale a un assetto normativo e operativo consolidato
Tematica speciale
Sanità digitale